Wasting Safety

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2020

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virtual exhibition

Wasting Safety, letteralmente “sprecare sicurezza”, introduce da subito, attraverso un gioco di parole, le tematiche che si propone di mettere in luce. Protagonista è l’uomo al lavoro in un percorso che si sofferma sulla sicurezza e protezione del singolo durante lo svolgimento di un’attività lavorativa. Un focus particolare viene dato al tema, spesso troppo marginale, dei Dispositivi di Protezione Individuale (D.P.I.).
I D.P.I. distribuiti in Europa devono portare un marchio che ne attesta la conformità ai requisiti essenziali di salute e sicurezza. L’estetica non sempre viene contemplata e, quando se ne tiene conto, il modello occidentale è quello imperante.

E se, oltre a sicurezza e salute, parametri indistintamente validi per tutti gli esseri umani, si iniziasse a tener conto della variabile socio-culturale del luogo geografico in cui i D.P.I. devono essere utilizzati?

Le protezioni attualmente esistenti sono progettate sulla base di contesti definiti standard ma non risultano contemplare tradizioni, usanze e valori appartenenti a culture differenti da quella occidentale. Alcuni dispositivi di conseguenza potrebbero risultare discordanti rispetto ai bisogni reali del lavoratore che li utilizza.
Per raccontare nuovi aspetti comportamentali dell’uomo al lavoro si è scelto di analizzare un mestiere complesso e poco conosciuto, in un contesto culturale straordinario: le lavoratrici indiane, occupate nella raccolta e smistamento dei rifiuti (waste-collectors). Queste donne, vergognandosi del loro lavoro a stretto contatto con la spazzatura, in alcuni casi scelgono di non indossare dispositivi che possano evidenziare il loro status. Da progettisti, il nostro contributo è quello di proporre un approccio inclusivo a livello sociale e culturale.
Durante la mostra potrai osservare diversi prototipi, fotografie di studio e segni grafici.
Tutto il nostro lavoro, applicato ad un contesto estremo, vuole mettere in discussione e far riflettere su contesti molto più vicini al nostro mondo.

E se, oltre a sicurezza e salute, parametri indistintamente validi per tutti gli esseri umani, si iniziasse a tener conto della variabile socio-culturale del luogo geografico in cui i D.P.I. devono essere utilizzati?